Ricostruire una storia a lungo trascurata, restituendo centralità a un’istituzione fondamentale per la storia del territorio: questo l’obiettivo al centro del volume La Sicilia a cavallo. Il Deposito stalloni di Catania e l’industria equina nell’Italia unita (1865-1887) di Andrea Dugo, dottorando in Scienze politiche e sociali all’Università di Catania, recentemente presentato nella sala conferenze dell’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia.
Il libro (Bonfirraro editore), nasce come evoluzione della tesi di laurea magistrale dell’autore e si inserisce nel contesto di un progetto di tirocinio all’interno dell’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, finalizzato alla ricognizione e valorizzazione del patrimonio documentario dell’ente. A partire da questa esperienza, la ricerca prende forma come tentativo di ridare voce a una vicenda storica spesso dimenticata, sottolineando il ruolo centrale del Deposito stalloni nella storia economica, sociale e culturale della Sicilia.
Ad aprire l’incontro è stato Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, che ha evidenziato come il volume si muova a metà tra ricerca storica e divulgazione, restituendo alla città di Catania e alla Sicilia un tassello di storia e di memoria a lungo rimasto ai margini. Il libro ricostruisce infatti la vicenda di un’istituzione centrale per la storia economica e culturale del territorio, contribuendo alla valorizzazione di un luogo e di un patrimonio spesso dimenticati.
La professoressa Pinella Di Gregorio, ordinaria di Storia contemporanea all’Università di Catania, ha illustrato come il Deposito stalloni abbia contribuito attivamente ai processi di nazionalizzazione delle élite siciliane che, lungi dal mostrarsi passive, furono in grado di negoziare con il governo centrale – in particolare con il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio – negli anni critici tra il 1868 e il 1870, quando tutti i Depositi nazionali rischiavano lo smantellamento. È stato, inoltre, sottolineato il ruolo dell’istituzione nei circuiti politici e culturali del Mediterraneo, aprendo a prospettive future di ricerca transnazionali.
A moderare l’incontro è stato il giornalista Valerio Musumeci. Sono intervenuti anche l’autore, Andrea Dugo, che ha illustrato fonti, obiettivi e impostazione metodologica del volume, e l’editore Salvo Bonfirraro, che ha sottolineato il valore della ricerca storica come strumento di conoscenza e di valorizzazione del patrimonio culturale siciliano.
I saluti istituzionali sono stati affidati a Ketty Torrisi, veterinaria dell’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia, e a Ignazio Mannino, commissario straordinario dello stesso ente. Entrambi hanno evidenziato l’importanza di iniziative in grado di mettere in dialogo ricerca accademica, istituzioni e territorio, affinché i risultati della ricerca storica raggiungano un pubblico sempre più vasto.
Fonte: UniCt Magazine























